Da Genova al Piastrino: la storia di Cecco di Marrado
Luigi Cavazzini, conosciuto come Francesco Marradi, nacque a Genova il 10 ottobre del 1908 dalla madre Domenica Cavalieri e dal padre Giovanni Marradi, che da Vinci si era trasferito a Genova per lavoro. Domenica era invece originaria di Parma e si era trasferita nella città ligure con il marito Cavazzini.
Poco dopo la nascita della loro prima figlia Terzilia, il Cavazzini decise di partire per gli Stati Uniti e di lì a poco tempo iniziò la relazione tra Domenica e Giovanni. Pochi mesi dopo nacque proprio Luigi, il quale però non potè essere riconosciuto da Marradi e per questo fu registrato con il cognome del marito della madre: Cavazzini. Domenica e Giovanni infatti non potevano sposarsi, almeno fino a quando non fosse stata riconosciuta la presunta morte del Cavazzini, del quale non si era saputo più nulla dal giorno della partenza per l’America.
In attesa della regolarizzazione della relazione nacque anche la sorella Giuseppina, che fu riconosciuta da Marradi, ma che non potè essere registrata come figlia di Domenica, in quanto ancora ufficialmente moglie di Cavazzini. Per questo motivo Giuseppina fu registrata come figlia di padre Giovanni Marradi e madre ignota.
Qualche anno dopo la nascita di Giuseppina, finalmente fu appurata la presunta morte di Cavazzini, così Domenica e Giovanni poterono finalmente sposarsi. Negli anni successivi nacquero anche altri due figli Cesare ed Angiolino, ormai ufficialmente figli di Domenica e Giovanni Marradi.
La famiglia Marradi era originaria di Vinci e per questo motivo Luigi veniva spesso a Vinci, per la precisione in località Piastrino, a trovare gli zii toscani e con il tempo si affezionò sempre più a questa terra e alla famiglia paterna tanto da decidere di stabilirsi a Vinci.
Nonostante i problemi economici della famiglia dello zio che lo ospitava, dovuti alle spese mediche per curare il fratello dello zio gravemente malato, Luigi rimase a Vinci e accettò di fare il mezzadro per la famiglia Ciappi.
A Vinci trovò la moglie Gina e da lei ebbe tre figli: i gemelli Giovanni e Quinto nel 1929 e Graziella nel 1941.
Durante il fascismo all’inizio degli anni 30, Francesco – o meglio Luigi – venne arrestato a Firenze per errore durante una giornata in cui si era recato nel capoluogo toscano per lavoro.
Venne rinchiuso nel carcere de Le Murate insieme ad altri giovani sospettati di cospirazione contro il regime fascista. Dopo tre giorni, dato che ai prigionieri non era permesso di avvisare la famiglia e tanto meno di far valere le proprie ragioni, la moglie ed i parenti, preoccupati del suo mancato ritorno, avvisarono il fratello Cesare, che era diventato un commissario della Polizia di Stato. Il fratello riuscì a rintracciarlo e Cecco venne scarcerato immediatamente con le scuse del commissariato di Firenze. Luigi era un uomo di città, era colto, rispettoso e gli piaceva stare tra la gente.
Amato e rispettato da tutti i concittadini “Cecco” era legato a Leonardo Berni, fattore della tenuta in cui Luigi era mezzadro, da una grande amicizia. Legame che è durato negli anni anche dopo la guerra fino agli ultimi giorni della sua vita. Nel dopoguerra Luigi Cavazzini, fu protagonista della rinascita della città di Vinci e assieme ai due figli maschi Giovanni e Quinto contribuì alla ricostruzione della nostra cittadina. Inoltre fu fondatore della Casa del Popolo del Piastrino e in seguito segretario della cellula del Partito Comunista del Piastrino, fu socio fondatore della Coop di Vinci e socio della Casa del Popolo di Vinci.
Cecco di Marrado, o per l’esattezza Luigi Cavazzini, con la sua calma ed il suo carattere è stato un esempio per tutta la sua famiglia e per tutte le persone che gli sono state vicino durante la vita, tanto che ancora oggi i figli, i nipoti e i bisnipoti coltivano con orgoglio la sua memoria.
Articolo pubblicato nell’edizione di Novembre/Dicembre 2017 del bimestrale “Orizzonti Cerreto-Vinci”
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